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Nel gergo
giornalistico, il coccodrillo è un
necrologio scritto in anticipo, per averlo pronto al
momento del bisogno. |
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Normalmente nei necrologi viene esaltata la
figura dell'estinto. |
Così un pittore diventa un grande artista,
uno scrittore diventa un sommo poeta, un
giornalista lascia delle pietre miliari, un
politico diventa un grande statista, un
partigiano diventa il salvatore della patria
ed anche di un ladro si dice che in fin dei
conti era un buonuomo. |
I miei necrologi non seguono questa usanza
ma descrivono il personaggio per quello che,
a mio punto di vista, era nella realtà. |
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GIORGIO BOCCA - Il mondo perde un grande
giornalista, l'umanità una grande carogna |
31 dicembre 2011 |
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BOBBIO - INGRAO |
VITTORIO FOA - Un uomo di sinistra che guardava
lontano ma era un po' miope |
28 ottobre 2008 |
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Ci ha lasciati Vittorio Foa alla bella età d 98 anni.
Considerato uno dei padri della sinistra, non si è mai
dichiarato comunista pur avendo operato con i partiti
PSIUP, PDIUP, DP, PCI, PDS, DS. Quindi una vita
trascorsa secondo i principi e l'ideologia comunista.
Superati i novant'anni, questo signore ha cominciato ad
avere qualche dubbio sulle sue ferme convinzioni,
arrivando a riconoscere la legittimità ed il ruolo dei
partiti di Fini e di Bossi. A 96 anni, in una intervista
del 13 agosto 2006 al Messaggero, dichiara: |
«Sarebbe ora di finirla con questa damnatio
memoriae per cui la storia del Novecento ruota intorno
ai comunisti, agli ex comunisti e ai comunisti o
filocomunisti pentiti. C'è una grande storia che è stata
rimossa: quella degli antitotalitari democratici e
liberali – anticomunisti e antifascisti – che non hanno
avuto bisogno di rivelazioni tardive, di omissioni
generalizzate e di compiacenti assoluzioni » |
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Forse non si è reso conto che anche lui rientrava nella
categoria dei pentiti.
Comunque una cosa giusta l’ha detta: non ci sono solo
fascisti e comunisti, destra e sinistra, ma anche
democratici e liberali. Ed io in questa categoria mi
riconosco.
Per il resto che dire, meglio tardi che mai! |
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E' MORTO CURZI |
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22
novembre 2008 |
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Giorni orsono mi lamentavo con un autorevole uomo di
sinistra del fatto che sul TG3 regionale dell'Emilia
Romagna non mancava sera che non si parlasse di
fascismo, di antifascismo, di ricerca di colpevoli,
di processi, di stragi e di relative manifestazioni.
Nessuno vuol discutere i fatti, ma lamentavo
l'impossibilità per gli italiani di intraprendere
una strada comune verso il futuro e di sentirsi
tutti appartenenti alla stessa patria fin che questi
fantasmi del passato avessero contribuito ad
esasperare ed esaltare i contrasti ed i rancori
nella nostra società anche a distanza di 60 e più
anni. Purtroppo le persone che per loro sfortuna
hanno vissuto queste terribili esperienze non
riescono a capire che i giovani hanno sì bisogno di
conoscere i fatti, meglio se tutti e completi, ma
che l'odio che distribuiscono in ogni occasione non
aiuta le nuove generazioni a costruire l'unità
nazionale di cui, soprattutto in questi frangenti
difficili, l'Italia ha bisogno.
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Mi è stato risposto che l'unica soluzione al
problema è il ricambio generazionale.
Oggi è morto Alessandro Curzi, comunista
antifascista tutto d'un pezzo. Certamente ha fatto
cose buone e giuste, ma è pur sempre un comunista in
meno.
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ENZO BIAGI E' MORTO
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6
novembre 2007 |
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Enzo Biagi è morto, ne
sono veramente dispiaciuto.
Mi spiace per lui come
per ogni essere vivente
perché provo sempre pietà
per chi muore, sia esso uomo
o animale.
Mi spiace perché ero
proprio ansioso di conoscere
il suo parere sulla attuale
situazione della società
italiana reduce da un
periodo dove non si arrivava
alla terza settimana del
mese. Ora che siamo arrivati
alla fase dei suicidi e
degli assassini sono orfano
del suo autorevole giudizio.
Mi spiace che non sia
vissuto abbastanza a lungo
da superare tutte le umane
debolezze come il rancore,
la cupidigia, l'invidia ed
altre mancate virtù di cui
ha dato prova negli ultimi
anni, quando con modi in
apparenza signorili
trasudava odio e vomitava
fiele.
Mi spiace che sia
arrivato alla soglia dei
novantanni senza mai
raggiungere la saggezza che
colloca l'uomo al di sopra
delle parti per giudicare
con distacco, senza
prestarsi a sostenere
interessi di parte che
sminuiscono quanto può aver
fatto di buono nella sua
vita.
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Mi spiace,
infine, sentire le voci
dello sciame di ipocriti che
lo incensano da morto dopo
averlo disprezzato da vivo.
Per me da vivo e da morto
resta sempre la stessa
persona che non ho avuto
modo mai di apprezzare. |
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