PREMESSA:
L’Italia
non è un paese razzista, non ha pregiudizi
nei confronti di qualsiasi popolo e cultura,
ha, innato nella sua gente, lo spirito
dell’accoglienza e la sua stessa civiltà si
è arricchita con l’apporto di culture,
tradizioni, conoscenze diverse che hanno
contribuito a forgiare quell’ingegno, quella
fantasia e quella creatività che ha portato
gli italiani a distinguersi nel mondo.
Ma
la mescolanza tra i popoli può portare a due
ben distinte forme di convivenza: il
pluralismo e il multiculturalismo. Il
pluralismo è positivo, perché integra le
diversità. Al contrario il multiculturalismo
può stimolare l’identità separata d’ogni
gruppo e, quindi, dividere la società in
compartimenti stagni e talvolta ostili.
IMMIGRATO:
La
quasi totalità dei cittadini italiani non è
contraria all´immigrazione, ben sapendo che
può portare fattori positivi nella nostra
società e non ha niente contro coloro che
cercano una nuova vita, migliore di quella
che possono avere nella loro terra di
origine, e pensano di trovarla in Italia.
Da
qualche anno però sul territorio italiano si
verificano dei fatti negativi che
coinvolgono molte persone arrivate a vario
titolo nel nostro Paese. Queste persone
devono comprendere che la nostra posizione
si fa sempre più difficile ed insostenibile.
Qualcuno
crede che l’Italia debba essere una società
multiculturale e quindi vede con favore
l’apertura delle frontiere anche in modo
indiscriminato. Purtroppo la
multiculturalità ha già creato molti
problemi in alcuni stati europei, che ora si
stanno ricredendo sulle loro politiche
dell’accoglienza.
Anche
in Italia ha sortito, in alcuni casi,
l’effetto di creare contrasti tra etnie
diverse e sacche di popolazione che vivono
in modo totalmente scollegato dalla nostra
comunità con proprie regole, usi e costumi.
L’Italia
ha una lingua, una cultura, una tradizione,
un tessuto civico ed un modo di vivere che
sono propri.
A
questo obiettivo si è giunti dopo secoli di
battaglie, di divisioni, di alleanze, di
guerre, che hanno coinvolto milioni di
persone che oggi si riconoscono come un
unico popolo in un unico territorio.
Le
lingue africane, asiatiche, sudamericane e
dell’Europa dell’est non sono la nostra
lingua. La nostra lingua è quella italiana.
Quindi se tu immigrato vuoi essere parte
integrante della nostra società, devi
imparare l’italiano. E se vorrai imparare
anche un po’ della nostra storia, dei nostri
usi e costumi, sarai sempre più integrato
con noi e forse un giorno ti sentirai
proprio come a casa tua.
Un’altra
cosa fa parte irrinunciabile della nostra
cultura e della nostra storia: la
maggioranza degli italiani crede in Dio. Ciò
non significa che le altre religione vengano
discriminate o combattute. Significa solo
che la religione cristiana è parte
integrante della nostra civiltà perché
questa nazione è stata fondata su principi
cristiani.
Tutti
i simboli cristiani, che sono disseminati
sul territorio e nei luoghi di aggregazione,
non sono ostentati per testimoniare una
superiorità morale, ma sono di conforto e
guida per chi liberamente ha scelto di
credere, e soprattutto fanno parte di un
tessuto sociale che non può essere
cancellato solo perché non gradito a
qualcuno.
Se
tu immigrato vedi in questo una provocazione,
dovresti pensare seriamente a scegliere
un’altra nazione per crearti una nuova vita.
Diversamente potresti vivere un conflitto
interiore, nel rancore e nell’insofferenza,
che non ti aiuterà a crearti conoscenze e
amicizie e ad essere accolto con favore
nella nostra comunità.
Gli
italiani non hanno problemi a convivere con
altre espressioni di culto ed altri simboli
religiosi, però ritengono assolutamente
indiscutibile il fatto che anche tu debba
accettare il nostro culto e i nostri
simboli, li rispetti, e che consideri una
libertà ed un privilegio poter liberamente
praticare le tue credenze senza
discriminazioni, in pace ed in armonia con
noi.
Se
la nostra Croce ti offende, ti crea disagio
o se la tua cultura religiosa ti porta a non
poterla sopportare, forse questo non è il
posto per te. Non è qui che puoi stare, devi
cercare un luogo più aderente alle tue
convinzioni.
Vedi,
noi siamo orgogliosi della nostra Storia,
della nostra Cultura, delle nostre Opere,
delle nostre Arti, del nostro Territorio,
dei nostri Monumenti ed anche delle nostre
Chiese, e non abbiamo nessuna intenzione di
cambiarli. Quindi arrivando in Italia devi
evitare di portare con te fattori dei tuoi
paesi di origine che sono in conflitto con i
nostri.
Hai
pieno diritto a vivere nella tua cultura e
nelle tue tradizioni a patto che rispettino
totalmente le nostre leggi. Però, se sono in
contrasto con le nostre regole, devi essere
tu a rinunciare, non noi ad adeguarci con
deroghe che vanno contro i nostri principi.
Ricorda
che il rispetto delle nostre leggi è una
salvaguardia anche per te, perché anche tra
di voi ci sono persone buone e cattive e tu
potresti diventare vittima proprio dei tuoi
stessi connazionali. Se tu sei donna, le
nostre leggi ti tutelano in maniera adeguata
e ti danno gli stessi diritti e le stesse
prerogative dell’uomo, non dimenticarlo.
L’Italia
è il nostro Paese, la nostra Terra, la
nostra Casa, la nostra Famiglia, i nostri
ricordi, le nostre speranze, i nostri sogni
e pretendiamo che tu ne abbia il massimo
rispetto. Avrai in cambio lo stesso rispetto
e con esso anche la possibilità di
costruirti un futuro sereno per te e per i
tuoi cari.
Ma
se tu non accetti le nostre regole, cerchi
di cambiarle, ti lamenti, approfitti della
nostra bontà per avere dei privilegi, non
rispetti il nostro territorio, la nostra
bandiera, le nostre credenze, le nostre
istituzioni, non rispetti gli italiani e le
loro donne, io ti dico che non sei degno di
godere della nostra libertà. L’unica libertà
a cui hai diritto è quella di andartene.
Se
qui non ti senti appagato, realizzato e
felice, vai per altre strade, nessuno ti ha
obbligato a venire in Italia, è stata una
tua scelta. Se hai scelto l’Italia devi
accettare tutto dell’Italia e degli
italiani. Se non ti senti di farlo, torna al
paese da cui sei partito.
L’Italia
fa la sua parte nei tuoi confronti.
Tu
devi fare la tua parte per l’Italia!
Flavio Berlanda
(Testo
scritto da Flavio Berlanda e liberamente
ispirato ad un discorso di P. Costello) |